AGATA E LA TEMPESTA

Etichette: Ma bibliothèque
MI HA RAPITO:
Quello che sto leggendo adesso... Le Benevole di Jonathan Littell
MI HA COMMOSSO:
Osca e la dama in rosa di Eric-Emmanuel Schmitt
MI HA FATTO RIDERE:
Bar Sport di Stefano Benni
MI HA RATTRISTATO:
Il diario di Jane Somers di Doris Lessing
MI HA CULLATO:
Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepùlveda
MI HA FATTO ARRABBIARE:
Il Codice da Vinci di Dan Brown
NON LEGGEREI PIÙ:
I Malavoglia di Giovanni Verga
LEGGEREI MILLE E MILLE VOLTE:
I pilastri della terra di Ken Follet
NON LEGGEREI MAI:
Mai dire mai...
NON HO MAI FINITO:
Il ciclo narrativo Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust
HO LETTO D'UN FIATO:
Barnum 2. Altre cronache dal Grande Show di Alessandro Baricco
HA IL PROFUMO PIÙ BUONO:
Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano di Eric-Emmanuel Schmitt
MI HA STUPITO:
Oblomov di Ivan Aleksandrovič Gončarov
MI E' STATO REGALATO:
Igiene dell'assassino di Amélie Nothomb
LASCIO SEMPRE SUL COMODINO:
Lettere morali a Lucilio di Lucio Anneo Seneca
HO STUDIATO CON PIACERE:
L'Odissea di Omero
MI RICORDA IL PASSATO:
Il giornalino di Gian Burrasca di Vamba
VOGLIO LEGGERE NEL FUTURO:
Il Vangelo secondo Gesù Cristo di Josè Saramago
VORREI SCRIVERE:
Non credo che ne sarei capace...
HA IL TITOLO PIÙ BELLO:
Va' dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro
NON VERRA' MAI SCRITTO:
Mai dire mai...
Test tratto da: Aurorablu
Etichette: Test
Etichette: Ipse dixit
Siamo a Parigi in un elegante palazzo abitato da famiglie dell’alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maîtres à penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all’idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all’insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta, che adora l’arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant… Dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Poi c’è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno, per l’esattezza). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l’ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l’uno dell’impostura dell’altro, si incontreranno solo grazie all’arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée.
Le pagine scivolano leggere fra i dotti rimandi e la lingua forbita di Renée e il parlato acerbo di Paloma, mentre l’ironia pungente non risparmia l’ipocrisia imperante nei quartieri chic. Quando ci s’imbatte in tale miscela di leggerezza e umorismo, cultura e profondità, è un piccolo miracolo. (Edizioni E/O)
Lo consiglio perché: si legge d'un fiato, si ride, ci si commuove, ci si appassiona e, soprattutto, si ha voglia di godere insieme alla protagonista dei piaceri autentici che la vita ha da offrire.
Etichette: Ma bibliothèque
Etichette: Ipse dixit
Etichette: Ma bibliothèque
Etichette: Ipse dixit
Etichette: Ma bibliothèque
Guarda che sole ch'è sortito, Nannì
che profumo de viole, de garofoli e panzè,
com'è tutto 'n paradiso, li Castelli so' così.
Guarda Frascati ch'è tutto un soriso,
'na delizia, 'n'amore, 'na bellezza da incantà.
Lo vedi, ecco Marino,
la sagra c'è dell'uva,
fontane che danno vino,
quant'abbondanza c'è;
appresso viè Genzano
co'r pittoresco Arbano;
su viette a divertì,
Nannì, Nannì.
Là c'è l'Ariccia, più giù c'è Castello
ch'è davvero 'n gioiello co' quer lago da incantà;
e de fragole 'n profumo solo a Nemi poi sentì:
sotto quer lago un mistero ce sta,
de Tibberio le navi so' l'antica civirtà.
So mejo de lo sciampagna
li vini de 'ste vigne
ce fanno la cuccagna
dar tempo de Noè;
li prati a tutto spiano
so' frutte vign'e grano:
s'annamo a mette lì,
Nannì, Nannì.
E' sera, e già le stelle
ce fanno 'n manto d'oro,
e le velletranelle se mettono a cantà;
se sente 'no stornello
risponne un ritornello:
che coro, viè' a sentì,
Nannì, Nannì,
che coro, viè' a sentì,
Nannì, Nannì.
(Franco Silvestri)
Etichette: Emozioni
Etichette: Ipse dixit
Theme by Blogger Templates, supported by Webhosting