30 settembre 2007

OBLOMOV



Di Ivan Aleksandrovič Gončarov
BUR
€ 9.50



Quante volte la mattina avete avuto quella tipica riluttanza a iniziare la giornata, a slittare il badge, fare la spesa, iscrivervi a un corso di inglese, imparare a usare l’ultimo innovativo oggettino high tech, rassettare la camera da letto, intrattenervi con un collega, un vicino, il vostro portiere? Quante volte la mattina avete avvertito quell’irresistibile sensazione di svogliatezza, pigrizia, immobilità e sotto sotto un senso di mansuetudine e mitezza? In una parola: Oblomov. (Mario Desiati)


Lo consiglio perchè: Oblomov, è un "eroe" moderno, che rappresenta i tantissimi che si arrendono, si chiudono, di fronte a un mondo che non gli piace. Un mondo che cambia apparentemente in meglio, ma che è portatore solo di banalità e che lascia intatti problemi e ingiustizie.

28 settembre 2007

Una maglietta rossa per la Birmania

Indossiamo una maglia rossa
per testimoniare solidarietà
«ai coraggiosi amici» della Birmania.

22 settembre 2007

Il mare


Photo by Silvia Biancalani

Il mare aveva l'odore di una vela gonfia di vento in cui rimaneva un sentore d'acqua, di sale e di un sole freddo.
Aveva un odore semplice, il mare, ma nello stesso tempo così vasto e unico nel suo genere.
L'odore del mare gli piaceva tanto che avrebbe desiderato una volta averlo puro, non mescolato e in quantità tale da potersene ubriacare. E in seguito, quando apprese dai racconti com'era grande il mare e come si poteva percorrerlo con navi per giorni interi senza vedere terra, nulla gli fu più gradito che immaginare di trovarsi su una di quelle navi, molto in alto nella coffa dell'albero più a prua, e di volare attraverso l'odore senza fine del mare, che in realtà non era più un odore, ma un respiro, la fine di tutti gli odori.


(Patrick Süskind - Il profumo)

8 settembre 2007

MILLE SPLENDIDI SOLI


Di Khaled Hosseini
Piemme
€ 18,50



A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua kolba di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l’arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa del padre, dove lui non la porterà mai perché Mariam è una harami, una bastarda, e sarebbe un’umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L’unica cosa che deve imparare è la sopportazione.
Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell’aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del loro funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashtu e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra.
Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile. Dall’intreccio di due destini, una storia indimenticabile che ripercorre la Storia di un paese in cerca di pace, dove l’amicizia e l’amore sembrano ancora l’unica salvezza. (Piemme)



Lo consiglio perché: celebra la solidarietà femminile, ultima e unica risorsa in un mondo, come quello afgano, impazzito per la violenza ideologica creata dagli uomini.

7 settembre 2007

Addio BIG LUCIANO!

Photo by Judy Kovacs


Penso che una vita per la musica sia una vita
spesa bene ed è a questo che mi sono dedicato.


(Luciano Pavarotti)