28 ottobre 2007

AGATA E LA TEMPESTA


TITOLO ORIGINALE
Agata e la tempesta [ITALIA, 2004]
REGIA
Silvio Soldini
INTERPRETI
Licia Maglietta (Agata), Giuseppe Battiston (Romeo), Emilio Solfrizzi (Gustavo), Claudio Santamaria (Nico), Marina Massironi (Ines Silvestri), Giselda Volodi (Maria Libera)



Agata si sentiva al sicuro nella sua libreria e invece è come se all'improvviso fosse finita dentro alla trama di un bizzarro romanzo: un amore inatteso, la scoperta che suo fratello non è più suo fratello e le lampadine che misteriosamente si fulminano al suo passaggio... (Cecchi Gori Home Video)



Lo consiglio perché: benchè sia un film tutt'altro che perfetto - la narrazione, soprattutto nella seconda parte, ha diversi momenti di "stanchezza" - è talmente giocoso e "leggero" che è difficile non amarlo.

27 ottobre 2007

Il libro che...

MI HA RAPITO:
Quello che sto leggendo adesso... Le Benevole di Jonathan Littell


MI HA COMMOSSO:
Osca e la dama in rosa di Eric-Emmanuel Schmitt

MI HA FATTO RIDERE:
Bar Sport di Stefano Benni

MI HA RATTRISTATO:
Il diario di Jane Somers di Doris Lessing

MI HA CULLATO:
Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepùlveda

MI HA FATTO ARRABBIARE:
Il Codice da Vinci di Dan Brown

NON LEGGEREI PIÙ:
I Malavoglia di Giovanni Verga

LEGGEREI MILLE E MILLE VOLTE:
I pilastri della terra di Ken Follet

NON LEGGEREI MAI:
Mai dire mai...

NON HO MAI FINITO:
Il ciclo narrativo Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust

HO LETTO D'UN FIATO:
Barnum 2. Altre cronache dal Grande Show di Alessandro Baricco

HA IL PROFUMO PIÙ BUONO:
Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano di Eric-Emmanuel Schmitt

MI HA STUPITO:
Oblomov di Ivan Aleksandrovič Gončarov

MI E' STATO REGALATO:
Igiene dell'assassino di Amélie Nothomb

LASCIO SEMPRE SUL COMODINO:
Lettere morali a Lucilio di Lucio Anneo Seneca

HO STUDIATO CON PIACERE:
L'Odissea di Omero

MI RICORDA IL PASSATO:
Il giornalino di Gian Burrasca di Vamba

VOGLIO LEGGERE NEL FUTURO:
Il Vangelo secondo Gesù Cristo di Josè Saramago

VORREI SCRIVERE:
Non credo che ne sarei capace...

HA IL TITOLO PIÙ BELLO:
Va' dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro

NON VERRA' MAI SCRITTO:
Mai dire mai...

Test tratto da: Aurorablu

21 ottobre 2007


Il problema non è accettare ma condividere.


SATURNO CONTRO
Di Ferzan Ozpetek, 2006

20 ottobre 2007

L'ELEGANZA DEL RICCIO



Di Muriel Barbery
E/O
€ 18,00



L’eleganza del riccio è stato il caso letterario del 2007 in Francia: ha venduto centinaia di migliaia di copie grazie a un impressionante passaparola e ha vinto il Prix des Libraires assegnato dalle librerie francesi.

Siamo a Parigi in un elegante palazzo abitato da famiglie dell’alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maîtres à penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all’idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all’insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta, che adora l’arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant… Dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Poi c’è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno, per l’esattezza). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l’ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l’uno dell’impostura dell’altro, si incontreranno solo grazie all’arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée.

Le pagine scivolano leggere fra i dotti rimandi e la lingua forbita di Renée e il parlato acerbo di Paloma, mentre l’ironia pungente non risparmia l’ipocrisia imperante nei quartieri chic. Quando ci s’imbatte in tale miscela di leggerezza e umorismo, cultura e profondità, è un piccolo miracolo. (Edizioni E/O)


Lo consiglio perché: si legge d'un fiato, si ride, ci si commuove, ci si appassiona e, soprattutto, si ha voglia di godere insieme alla protagonista dei piaceri autentici che la vita ha da offrire.

17 ottobre 2007



Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà così difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Quindi, vivi come credi, fai quello che ti dice il cuore. La vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama. Vivi intensamente ogni momento della tua vita, prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi.

16 ottobre 2007

LA RIVALE


Di Eric-Emmanuel Schmitt
E/O
€ 8,50



Questo straordinario racconto su Maria Callas esce in occasione del trentesimo anniversario della misteriosa scomparsa della grande cantante lirica.
E’ la storia di Maria Callas raccontata dalla sua più acerrima rivale (nel racconto Carmela Babaldi). Questo inedito e poco celebrativo punto di osservazione consente a Schmitt di evitare la solita biografia agiografica e di regalarci un racconto dissacrante e divertente, ricco di aneddoti gustosi e di osservazioni molto competenti sul mondo della lirica.
Carmela Babaldi, che prima dell’avvento della Callas, era stata il soprano più amato dal pubblico, torna dall’"esilio" argentino a Milano dopo tanti anni di assenza. E’ ormai una donna anziana, inacidita dai ricordi dei successi della sua rivale (che è morta da anni). Entra alla Scala per ritrovare l’atmosfera dei suoi giorni di gloria e si trova faccia a faccia con un gruppo di turisti, ai quali la guida spiega che Maria Callas è stata la voce più bella di tutti i tempi e che non ha mai conosciuto rivali capaci di contenderle lo scettro della lirica.
Per Carmela Babaldi questo è un colpo, e solo il primo, che la trascinerà in una straziante (ma anche, per i lettori, comica) rievocazione della feroce sfida tra le due primedonne della lirica. Schmitt così fa raccontare all’inferocita rivale tanti episodi pubblici e privati dell’ascesa e del trionfo di Maria Callas.

Schmitt, oltre a confermarsi straordinario narratore, è un conoscitore raffinato della musica classica e lirica, e questo racconto è anche una deliziosa introduzione alle gioie dell’opera e del bel canto.

In appendice, una discografia ragionata e una cronologia di Maria Callas.
(Edizioni E/O)


Lo consiglio perché: grazie ad un linguaggio divertente, facile, coinciso, sofisticato, spiritoso e universale, la "divina" Callas assume, incredibilmente, un aspetto umano: veniamo a conoscenza dei suoi vizi e dei suoi errori e capiamo che sono proprio quest'ultimi ad averla resa così unica, immortale. Dopo aver letto questo racconto, chi ama la lirica ascolterà con orecchio diverso Maria Callas e, forse, la sentirà più vicina.

13 ottobre 2007

"Lo specchio é a pezzi:"
"Si, lo so, mi piace così: mi ci vedo come mi sento."


Bud Buxter (Jack Lemmon) e Fran Kubelik (Shirley MacLaine)

L'APPARTAMENTO
(The Apartment) di Billy Wilder, 1960

11 ottobre 2007

L’ALTRA VERITÀ


Di Alda Merini
BUR
€ 8,40




Ma il giorno che ci apersero i cancelli,
che potemmo toccarle con le mani quelle
rose stupende, che potemmo finalmente
inebriarci del loro destino di fiori.
Divine, lussureggianti rose!
Non avrei potuto scrivere in quel
momento nulla che riguardasse i fiori
perché io stessa ero diventata un fiore,
io stessa avevo un gambo ed una linfa.




Di rado è stata più fermamente sperimentata la qualità empirea della parola impegnata nella ricognizione dell’inferno; la felicità di questo testo di Alda Merini non è altro che l’incontro con la perfezione del dolore; la salvezza è il battesimo verbale della disperazione. (Giorgio Manganelli)

Un alternarsi di orrore e solitudine, di incapacità di comprendere e di essere compresi, in una narrazione che nonostante tutto è un inno alla vita e alla forza del "sentire". Alda Merini ripercorre il suo ricovero decennale in manicomio: il racconto della vita nella clinica psichiatrica, tra elettroshock e autentiche torture, libera lo sguardo della poetessa su questo inferno, come un’onda che alterna la lucidità all’incanto. Un diario senza traccia di sentimentalismo o di facili condanne, in cui emerge lo "sperdimento", ma anche la sicurezza di sé e delle proprie emozioni in una sorta di innocenza primaria che tutto osserva e trasforma, senza mai disconoscere la malattia, o la fatica del non sentire i ritmi e i bisogni altrui, in una riflessione che si fa poesia, negli interrogativi e nei dubbi che divengono rime a lacerare il torpore, l’abitudine, l’indifferenza e la paura del mondo che c’è "fuori". (BUR)


Lo consiglio perché: è una storia triste e commovente, come tante storie vere. Una denuncia dello stato delle donne negli anni '60 e dei manicomi, prima della legge che li chiuse.

7 ottobre 2007

'na gita a li castelli

Guarda che sole ch'è sortito, Nannì
che profumo de viole, de garofoli e panzè,
com'è tutto 'n paradiso, li Castelli so' così.
Guarda Frascati ch'è tutto un soriso,
'na delizia, 'n'amore, 'na bellezza da incantà.

Lo vedi, ecco Marino,
la sagra c'è dell'uva,
fontane che danno vino,
quant'abbondanza c'è;
appresso viè Genzano
co'r pittoresco Arbano;
su viette a divertì,
Nannì, Nannì.

Là c'è l'Ariccia, più giù c'è Castello
ch'è davvero 'n gioiello co' quer lago da incantà;
e de fragole 'n profumo solo a Nemi poi sentì:
sotto quer lago un mistero ce sta,
de Tibberio le navi so' l'antica civirtà.

So mejo de lo sciampagna
li vini de 'ste vigne
ce fanno la cuccagna
dar tempo de Noè;
li prati a tutto spiano
so' frutte vign'e grano:
s'annamo a mette lì,
Nannì, Nannì.

E' sera, e già le stelle
ce fanno 'n manto d'oro,
e le velletranelle se mettono a cantà;
se sente 'no stornello
risponne un ritornello:
che coro, viè' a sentì,
Nannì, Nannì,
che coro, viè' a sentì,
Nannì, Nannì.

(Franco Silvestri)

5 ottobre 2007

Adoro il fatto che tu abbia freddo quando fuori ci sono 25 gradi. Adoro il fatto che ci metti un'ora e mezzo per ordinare un panino. Adoro la piccola ruga che ti si forma sul naso quando mi guardi come se fossi matto. Adoro il fatto che dopo aver passato una giornata con te, possa ancora sentire il tuo profumo sui miei vestiti. E adoro il fatto che tu sia l'ultima persona con la quale voglio parlare prima di addormentarmi la notte. Non è che mi senta solo, e non c'entra il fatto che sia Capodanno. Sono venuto qui stasera perché quando ti rendi conto che vuoi passare il resto della tua vita con una persona, vuoi che il resto della tua vita inizi il prima possibile.


HARRY TI PRESENTO SALLY
(When Harry Met Sally...) di Rob Reiner, 1989