31 ottobre 2008

LA SUA MOVENZA È FERMO


VISITA SPETTACOLO AL TEATRO DELLA PERGOLA
La grande magia di un teatro non abita solo sul palcoscenico, nell'istante esatto in cui uno spettacolo si dà per il pubblico. Come un corpo biologico, il teatro vive in ogni momento soprattutto nei suoi spazi "segreti" e inaccessibili agli spettatori: nei laboratori, nei pressi della macchina scenica, nei sotterranei e nei depositi. Là dove ancora risuonano le voci dei tanti che hanno dedicato la loro vita a questa bruciante passione. Senza apparire sulle locandine, senza lasciar traccia di sè nei libri di storia.

In sua movenza è fermo, titolo che riprende il motto degli Accademici Immobili fondatori del teatro, è un viaggio affascinante nel cuore della macchina teatrale, in compagnia delle "ombre gentili" dei personaggi che nel cprso dei tre secoli della sua storia hanno reso grande e immortale la Pergola.

NOVEMBRE
sabato 8
tre gruppi alle ore 20.00/21.00/22.00

domenica 9
tre gruppi alle ore 10.30/11.30/12.30


DICEMBRE
domenica 21
tre gruppi alle ore 10.30/11.30/12.30



È obbligatoria la prenotazione
chiamando il 333/2284784
dal lunedì al venerdì in orario 10.00/17.00


Fonte: TEATRI IN TASCA - Supplemento al quotidiano La Nazione

21 ottobre 2008

Stregata dalla Luna è...

  • Romantica: sì
  • Istintiva: molto
  • Egoista: non quanto vorrebbe
  • Impulsiva: spesso
  • Educata: sì
  • Solidale: sì
  • Razzista: no
  • Sensuale: no
  • Rompiballe: sempre
  • Ambiziosa: non abbastanza
  • Estroversa: non abbastanza
  • Introversa: spesso
  • Pigra: no
  • Ottimista: non abbastanza
  • Pessimista: sì
  • Pazzoide: talvolta
  • Bella: più che altro, piace! ;-P
  • Affettuosa: molto
  • Paziente: non abbastanza
  • Anticonformista: a modo suo
  • Rissosa: no
  • Succube degli altri: no
  • Impertinente: talvolta
  • Modaiola: no
  • Puntigliosa: molto
  • Invadente: no
  • Determinata: abbastanza
  • Capricciosa: un po’
  • Taccagna: no
  • Vittimista: no
  • Narcisista: no
  • Logorroica: sì
  • Vanitosa: a volte
  • Gentile: cerca di esserlo sempre
  • Gelosa: si
  • Egocentrica: no
  • Puntuale: sì
  • Sportiva: no
  • Ordinata: si, in modo maniacale
  • Simpatica: sì
  • Cattiva: talvolta
  • Pettegola: abbastanza
  • Esibizionista: no
  • Affidabile: si
  • Vendicativa: talvolta
  • Golosa: si
  • Sensibile: molto
  • Cocciuta: molto
  • Intelligente: nella media
  • Affascinante: nella conversazione, senz'altro!
  • Sadica: no
  • Masochista: no
  • Bugiarda: raramente
  • Permalosa: si
  • Irascibile: si
  • Lunatica: si
  • Taciturna: se lo diventa, c’è da preoccuparsi…
  • Fantasiosa: molto
  • Fedele: si
  • Invidiosa: no
  • Ansiosa: molto
  • Stronza: non quanto vorrebbe

19 ottobre 2008

LA PORTA


Di Magda Szabó
€ 10,50
EINAUDI



Con Frau Szabó avete pescato un pesce d'oro. Comprate tutta la sua opera, quello che ha scritto e quello che scriverà.

Herman Hesse



Un rapporto molto conflittuale, fatto di continue rotture e difficili riconciliazioni, a legare la narratrice a Emerenc Szeredás, la donna che la aiuta nelle faccende domestiche.

La padrona di casa, una scrittrice inadatta ad affrontare i problemi della vita quotidiana, fatica a capire il rigido moralismo di Emerenc, ne subisce le spesso indecifrabili decisioni, non sa cosa pensare dell'alone di mistero che ne circonda l'esistenza e soprattutto la casa, con quella porta che nessuno può varcare. In un crescendo di rivelazioni scopre che le scelte spesso bizzarre e crudeli, ma sempre assolutamente coerenti dell'anziana donna, affondano in un destino segnato dagli avvenimenti più drammatici del Novecento.

Pubblicato in Ungheria nel 1987, ma in qualche modo disperso negli anni della transizione politica, La porta è il romanzo che ha rivelato la più grande scrittrice ungherese contemporanea. (EINAUDI)



Lo consiglio perché: con uno stile scorrevole e prezioso, racconta una vicenda intima e complessa, ricca di sentimenti e non solo buoni sentimenti… Un "odi et amo", al femminile, straordinario ed indimenticabile.

15 ottobre 2008

Siamo tutti Saviano!

[…] Ho pensato, in questo tempo, che cedere alla tentazione di indietreggiare non fosse una gran buona idea, non fosse soprattutto intelligente. Ho creduto che fosse assai stupido - oltre che indecente - rinunciare a se stessi, lasciarsi piegare da uomini di niente, gente che disprezzi per quel che pensa, per come agisce, per come vive, per quel che è nella più intima delle fibre ma, in questo momento, non vedo alcuna ragione per ostinarmi a vivere in questo modo, come prigioniero di me stesso, del mio libro, del mio successo. 'Fanculo il successo. Voglio una vita, ecco. Voglio una casa. Voglio innamorarmi, bere una birra in pubblico, andare in libreria e scegliermi un libro leggendo la quarta di copertina. Voglio passeggiare, prendere il sole, camminare sotto la pioggia, incontrare senza paura e senza spaventarla mia madre. Voglio avere intorno i miei amici e poter ridere e non dover parlare di me, sempre di me come se fossi un malato terminale e loro fossero alle prese con una visita noiosa eppure inevitabile. Cazzo, ho soltanto ventotto anni! E voglio ancora scrivere, scrivere, scrivere perché è quella la mia passione e la mia resistenza e io, per scrivere, ho bisogno di affondare le mani nella realtà, strofinarmela addosso, sentirne l'odore e il sudore e non vivere, come sterilizzato in una camera iperbarica, dentro una caserma dei carabinieri - oggi qui, domani lontano duecento chilometri - spostato come un pacco senza sapere che cosa è successo o può succedere. In uno stato di smarrimento e precarietà perenni che mi impedisce di pensare, di riflettere, di concentrarmi, quale che sia la cosa da fare. A volte mi sorprendo a pensare queste parole: rivoglio indietro la mia vita. Me le ripeto una a una, silenziosamente, tra me. […]

(Da Saviano: io, prigioniero di "Gomorra" lascio l'Italia per riavere una vita di Giuseppe D'Avanzo – La Repubblica – 15.10.08)




Roberto Saviano è minacciato di morte dalla camorra, per aver denunciato le sue azioni criminali in un libro - "Gomorra" - tradotto e letto in tutto il mondo. E' minacciata la sua libertà, la sua autonomia di scrittore, la possibilità di incontrare la sua famiglia, di avere una vita sociale, di prendere parte alla vita pubblica, di muoversi nel suo Paese. Un giovane scrittore, colpevole di aver indagato il crimine organizzato svelando le sue tecniche e la sua struttura, è costretto a una vita clandestina, nascosta, mentre i capi della camorra dal carcere continuano a inviare messaggi di morte, intimandogli di non scrivere sul suo giornale, "Repubblica", e di tacere.
Lo Stato deve fare ogni sforzo per proteggerlo e per sconfiggere la camorra. Ma il caso Saviano non è soltanto un problema di polizia. E' un problema di democrazia. La libertà nella sicurezza di Saviano riguarda noi tutti, come cittadini.
Con questa firma vogliamo farcene carico, impegnando noi stessi mentre chiamiamo lo Stato alla sua responsabilità, perché è intollerabile che tutto questo possa accadere in Europa e nel 2008.

DARIO FO
MIKHAIL GORBACIOV
GUNTHER GRASS
RITA LEVI MONTALCINI
ORHAN PAMUK
DESMOND TUTU
(20 ottobre 2008)


FIRMA PER ROBERTO SAVIANO

12 ottobre 2008

BLOWIN' IN THE WIND


(Traduzione di Mogol)



Quante le strade che un uomo farà
e quando fermarsi potrà?
Quanti mari un gabbiano dovrà attraversar
per giungere e per riposar?
Quando tutta la gente del mondo riavrà
per sempre la sua libertà?
Risposta non c'è, o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà.
Quando dal mare un'onda verrà
che i monti lavare potrà?
Quante volte un uomo dovrà litigar
sapendo che è inutile odiar?
E poi quante persone dovranno morir
perché siamo in troppi a morir?
Risposta non c'è, o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà.
Quanti cannoni dovranno sparare quando la pace verrà?
Quanti bimbi innocenti dovranno morire senza sapere il perché?
Quanto giovane sangue versato sarà
finché un'alba nuova verrà?
Risposta non c'è, o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà.


Dedicata alla mia cara Romins, a cui voglio un mondo di bene.

9 ottobre 2008

ACQUA CHETA



Edizione con musiche dal vivo, in occasione dei 100 anni della prima rappresentazione.

Di Augusto Novelli
Con Sergio Forconi, Giovanna Brilli, Raul Bulgherini, Paolo Baldi, Sergio Giani, Filippo Filidei, Marcello Gianpaoli, Edy Bartoletti, Gabriella Romolini e Silvia La Barbera, con la partecipazione del tenore Alessandro Pegoraro e dei soprani Anna Ugolini e Katia Tempestini.
Regia di Raul Bulgherini
Musiche di Giuseppe Petri eseguite dal gruppo orchestrale diretto da Marco Bucci




Il più famoso classico del teatro di vernacolo fiorentino debuttò il 29 gennaio del 1908 al Teatro Alfieri di Firenze. In questi 100 anni di repliche, la commedia ha avuto innumerevoli rappresentazioni, che ne hanno modificato notevolmente la forma, il linguaggio e la stessa gerarchia dei personaggi. Confermando le intenzioni di Novelli, il pubblico e le compagnie che nel corso degli anni l’hanno messa in scena, l’hanno fatta propria intervenendo sul testo, sulle scene e sui personaggi con tagli e aggiunte nate dall’improvvisazione degli attori e dal gradimento del pubblico. Lo spettacolo è un omaggio alla vecchia Firenze, quella prima dei turisti, prima dell’alluvione, prima del fascismo, prima della grande guerra... in ogni caso quella di “prima”. La commedia è ambientata nel cortile di una casa nel quartiere popolare di San Niccolò, nel mese di settembre proprio nei giorni della tradizionale festa della rificolona. Ida e Anita sono le figlie del vetturino Ulisse e della sora Rosa. Anita ama il giovane falegname Cecchino, contro la volontà della madre che ha per lei aspirazioni più alte. I due giovani sono aiutati dal buffo garzone Stinchi, sempre attaccato al suo fiasco di vino. Intanto Rosa ha affittato una camera al giovane Alfredo, senza sapere che questi è il fidanzato segreto dell’ “acqua cheta” Ida, con la quale organizza una fuga d’amore. Ma il bravo Cecchino riesce a sventare appena in tempo lo scandalo e ad ottenere il consenso per un bel matrimonio generale.





Via Vittorio Emanuele, 303 - Firenze
Telefono: 0554220361/2


DAL 16 AL 19 OTTOBRE 2008

1 ottobre 2008

L’ANNO DEL PENSIERO MAGICO

Di Joan Didion
il Saggiatore
€ 14,00



La vita cambia in fretta.
La vita cambia in un istante.
Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita.


La vita cambia in un istante. Passa dalla normalità alla catastrofe. John Gregory Dunne, sposato da quarant’anni con Joan Didion, muore all’improvviso la sera del 30 dicembre 2003. Ed è così che per Joan inizia l’anno del pensiero magico. Un anno in cui tutto viene rimesso in discussione, riconsiderato, riformulato. Le idee sulla morte, sulla malattia, sul calcolo delle probabilità, sulla fortuna e sulla sfortuna, sul matrimonio e sui figli e sulla memoria, sul dolore, sui modi in cui la gente affronta o non affronta il fatto che la vita finisce, sulla fragilità dell’equilibrio mentale, sulla vita stessa. Una scrittrice ironica e graffiante, un’icona dell’America contemporanea racconta se stessa con sincerità, con crudezza, e racconta una storia d’amore. Le sue parole colpiscono nel profondo chiunque sappia che cosa significa amare qualcuno e perderlo. Pagine che scandiscono un rito di passaggio, che si affollano di riflessioni, letture, stralci di conversazioni, di stratagemmi per sopravvivere. Come quel pensiero magico che induce a credere di poter modificare ciò che è già accaduto, di poter tornare indietro, perché lui possa tornare indietro. Fino a che, dopo un anno e un giorno, Joan si rende conto, quasi suo malgrado, che qualcosa sta cambiando. Che guardando al tempo trascorso incontra ricordi in cui John non è più presente. Che è necessario, e giusto, lasciare andare i morti. Per poter sopravvivere. Per poter continuare a vivere. (il Saggiatore)


Lo consiglio perché: non solo è la revocazione discreta e rispettosa di un amore, ma la constatazione lucida e rassegnata dell'impossibilità di venire a patti con certi dolori improvvisi.