14 dicembre 2008

Nobel per la pace a Ingrid Betancourt

CONTINUA LA RACCOLTA DI FIRME PER FARE AVERE A INGRID BETANCOURT IL NOBEL PER LA PACE

Liberacittadinanza ed il comitato “ConIngridBetancourt” uniscono le proprie forze per raccogliere il maggior numero di firme.

Libera dopo più di 6 anni di prigionia in condizioni di estrema privazione e sofferenza, Ingrid Betancourt ha parole di pietà per i suoi carcerieri e ci manda questo messaggio:


Photo from AP Photo by Fernando Llano

“Voglio essere libera dall’odio e dalla vendetta”


Al di là di qualsiasi idea politica, chiediamo anche a voi di sostenere la sua candidatura al Premio Nobel per la Pace.



Ingrid Betancourt ha continuato a lottare per la difesa dei diritti umani pur sapendo che sarebbe stata uccisa o sequestrata e che avrebbe potuto non rivedere mai più i suoi figli.

L’ex senatrice colombiana ha rinunciato alla sua vita di agiatezza, ha messo al sicuro i propri figli vivendo lontano da essi per inseguire un sogno, costruire una Colombia più giusta, meno corrotta dove si potesse vivere in pace. Nel 2002 durante la campagna elettorale si è recata in una zona della Colombia dimenticata dai politici perché territorio delle Farc. Ingrid voleva portare il suo messaggio di speranza agli “ultimi”, la gente dimenticata dai politici, una mossa che le è costata cara.


La sua liberazione è stato un evento mediatico che ha coinvolto il mondo intero. La sua scarcerazione è anche l’esempio concreto dell’efficacia che può avere la mobilitazione internazionale attorno ad una vicenda. Nel corso di questi 6 anni le iniziative a sostegno di Ingrid Betancourt si sono moltiplicate, cittadinanze onorarie, fiaccolate, marce, premi. Poi è vero, alla fine è stato un commando militare a liberarla, però ricordiamoci che è stata la pressione internazionale a tenere Ingrid in vita.


Adesso Ingrid Betancourt è tornata fra noi ed ha già dichiarato di non provare rancore verso i suoi sequestratori, né odio, né vendetta. Vuole solo lavorare per la pace del suo paese, la Colombia. Un paese che vive da oltre quarant’anni in guerra, una guerra silenziosa che ha reso la Colombia il paese più pericoloso al mondo in cui vivere. Ecco perché noi vogliamo sostenere la sua candidatura al Nobel per la Pace: perché nessuno più di lei si potrà impegnare per liberare gli altri ostaggi e conferirle il Nobel significherà legittimare maggiormente la sua missione.




0 Commenti: