24 luglio 2007

I RAGAZZI VENUTI DAL BRASILE


Di Ira Levin
Mondadori
€ 7,80



Novantaquattro uomini devono morire: anziani pensionati, pacifici cittadini che nulla sembra distinguere dagli altri, che nessun legame sembra unire. Ma devono morire: in Germania, in Inghilterra, in America, entro la primavera del 1977. E tutto questo per il trionfo della razza ariana: così sostiene il dottor Josef Mengele, il famigerato medico dei lager nazisti celebre per i suoi crudeli esperimenti sulle cavie umane, che ha trovato scampo in un paese sudamericano da dove dirige l'intera operazione. Un piano folle, che ha dell'incredibile, eppure possibile. Di più, reale. Solo un uomo può fermarlo: Yakov Liebermann, scampato alla Shoah e strenuamente dedito, da anni, alla ricerca dei criminali nazisti. Liebermann è ormai vecchio, malato. Ma non è solo: un gruppo di studenti israeliani si mette al suo fianco, impegnati in una strenua lotta tra Bene e Male che si concluderà solo quando preda e cacciatore si troveranno finalmente di fronte, in un ultimo, drammatico confronto.


Da questo romanzo nel 1978 il regista Franklin J. Schaffner ha tratto l'omonimo film, con la sceneggiatura dello stesso Levin: un capolavoro del genere con due grandiosi protagonisti, Laurence Olivier nei panni di Liebermann e Gregory Peck in quelli di Mengele. (Mondadori)


Lo consiglio perché: è una riflessione su ciò che in nazismo è stato, sulla minaccia che esso ancora oggi rappresenta tramite i movimenti neonazisti e sui pericoli delle moderne scienze biologiche.