24 giugno 2008

SAN GIOVANNI

Alcuni proverbi e modi di dire sul giorno di San Giovanni

"San Giovanni non vuole inganni".
Il detto si riferisce all’effigie del Santo Patrono raffigurata sul Fiorino, la moneta coniata a Firenze (d'argento dal 1235 e d'oro dal 1252), dietro il Giglio, rendendo il Protettore della città garante della lega metallica di cui é composta la moneta, che doveva contenere esattamente 3,54 grammi d’oro.

"Per le guazze di San Giovanni si miete".
"La rugiada della notte di San Giovanni facendo di molto temere i contadini, procurano quando possono di mietere il grano prima ch'essa giunga" (Placucci)

"A San Marco nato, a San Giovanni assettato".
Il proverbio si riferisce ai bachi da seta che alla fine di giugno salivano nel bosco per fare il bozzolo.

"La notte di San Giovanni entra il mosto nel chicco"
E' una credenza diffusa, riportata in molti dialetti. In questo periodo comincia la formazione degli zuccheri nel chicco d'uva. Gli zuccheri fermenteranno nel mosto dopo la vendemmia.
La festa di San Giovanni "fu particolarmente sentita in passato: era considerata il Natale dell'estate e connessa al ciclo solare come la nascita del Signore. Per questo si collega sovente ad antichi culti solari: nella notte si crede che avvengano strani prodigi e meraviglie suggerite dalla fantasia del solstizio solare. Si accendono fuochi, si fanno veglie, ecc" (C. Lapucci, A. M. Antoni: I proverbi dei mesi).

"Per San Giovanni si svellon le cipolle e gli agli"
Le cipollle e gli agli sono da raccogliere, siamo alla fine di giugno.

"A San Giovanni l'alveare spande,a San Martino l'alveare è pieno".
Con l'estate le api sciamano e tornano per il freddo. San Martino è l'11 novembre.

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